Amarcord

Spal in trasferta, con maglie ‘fai da te’

Dal materiale non pubblicato nella versione finale del libro Biancoscudo – Cent’anni di Calcio Padova, riprendiamo un curioso amarcord su Spal-Padova del 1998, in Serie C1. Dal racconto di Mister Claudio Ottoni, ecco il diario di una domenica (tragi)comica

Le sfortune, si sa, non vanno mai da sole. Autunno 1998: al Padova che perde sul campo, in una C1 iniziata con risultati negativi e l’esonero di Mario Colautti, si accompagna anche l’altra faccia della medaglia. Quella di una Società in balia di una disorganizzazione da far inorridire. Incredibile ma vero, tra le pagine amare di anni bui come quelli di fine secolo, ve n’è una che rischia quasi di far sorridere, tanto appare grottesca.

Domenica 18 ottobre 1998 il Padova gioca contro la Spal, a Ferrara. La squadra arriva al “Mazza” con solo un borsone di maglie da gara, quelle blu, con il Gattamelata stampato sul davanti. Evidentemente, in Via Sorio devono essersi dimenticati che gli estensi, dal 1907 o poco più, giocano sempre con la stessa divisa, quella a sottili righe blu su sfondo bianco. Facile confondersi, dunque, anche secondo l’arbitro: così non si gioca.

Che si fa, allora? Il Padova vive l’attesa del match con nervosismo; troppo tardi per ritornare in Veneto e cambiare la muta, nessuno che dalla città del Santo possa partire ed arrivare oltre Po’ a tempo record. Meglio chiedere la cortesia ai padroni di casa, allora, di giocare con colori diversi. “Nossignore!”, la pronta risposta. Dalla cartellina di Mister Ottoni spunta un pennarello nero; l’allenatore, paziente, inizia a scrivere a mano sul dorso delle magliette da riscaldamento bianche, griffate Diadora, con sulle maniche toni di rosso e nero. Il pennarello, però, si blocca in corso d’opera ed è di nuovo il panico. Via con le bic nere, allora, a scarabocchiare le cifre un po’ alla “viva il parroco”, perché il tempo stringe e l’arbitro bussa alla porta degli spogliatoi con insistenza.

La partita si svolge regolarmente, comunque; il Padova gioca bene e va in vantaggio. A fine primo tempo dalla città del Santo arriva trafelato il magazziniere con le maglie “giuste”. Un po’ per superstizione, visto il risultato favorevole, però, Fiorio e compagni ritornano in campo con le divise dell’inizio. La partita finisce 1-1 e più di qualcuno si chiede: “Da dove escono quelle maglie con i numeri scritti a penna?”. Se lo chiederanno ancora per tutto il campionato, perché per il riscaldamento prima delle gare, le divise a disposizione rimarranno quelle.

Tempi duri, in una C1 tragicomica che portò il Padova all’inferno, ahinoi.

Rivivi la giornata di Ferrara con maglie… ‘fai da te’, grazie allo speciale di Stene Ali. Clicca qui sotto per accedere alla puntata de ‘Il Pallone Racconta’ dedicata alla partita in questione, con i riflessi filmati dell’epoca a testimoniare il curioso fatto.

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *