Il Padova

Un pellegrinaggio biancoscudato

Metti un biancoscoppiato sabato a passeggio per Londra: storia del quasi incontro con il patron Joseph Oughourlian per dire “Riproviamoci!”
Ph: Calcio Padova

Dal “Mattino di Padova” di Lunedì 21 Giugno 2021

“LA CURIOSITA’ – Tifoso suona a casa Oughourlian: Ho portato il nostro grazie” – di Stefano Volpe

«Pronto chi è?».
«Salve sono Marco, mister Joseph è in casa?».

Sì, è successo davvero, ma detta così sembra uno scherzo, una scena da commedia all’italiana. E invece è il grande e ammirevole gesto d’amore che un tifoso biancoscudato residente a Londra ha compiuto sabato scorso a meno di 48 ore dalla terrificante sconfitta in finale playoff contro l’Alessandria. Il tifoso in questione si chiama Marco Lorenzi, ha 35 anni e da 8 vive nella capitale inglese per lavoro. Ma non ha mai perso un briciolo dell’enorme passione biancoscudata ereditata dal padre Gianni, un tifoso così sfegatato che, seppur costretto a vivere in provincia di Vicenza, ha imposto alla moglie di far nascere il figlio a Padova. Insomma, il dna di Marco è completamente biancoscudato, tanto che negli ultimi anni ha iniziato a collaborare con la pagina satirica “I biancoscoppiati”, dove commenta le avventure del Padova.

Sabato pomeriggio il ragazzo stava passeggiando in uno dei quartieri più eleganti di Londra, quando ha notato uno stemma già visto appiccicato a una macchina. È lo stemma del Racing Club de Lens, la squadra della
quale è presidente Joseph Oughourlian. Vuoi mettere che…

«Mi è venuta un’illuminazione, tra l’altro mi era già stato detto che il finanziere franco armeno abitava proprio in quel quartiere», sorride Marco. «La macchina era parcheggiata davanti a una splendida casa in stile “regency” e ho semplicemente fatto due più due. Mi sono fermato e ci ho pensato un po’. “Suono o non suono?”. Non sono una perso- na invadente e mi avrebbe dato fastidio passare per stalker. Probabilmente non l’avrei mai fatto ma dentro di me era ancora cocente la delusione per la sconfitta ai playoff. Così ho suonato al campanello sperando di incontrare il patron»,

Invece ad aprire è una delle tre figlie, una ragazza adolescente, molto sorpresa, ma allo stesso tempo estremamente cortese: «Mi ha detto che il padre non era in casa ma che potevo lasciar detto a lei. Così le ho riportato questo messaggio: “tutti noi tifosi abbiamo il cuore spezzato. Abbiamo sofferto per 10 mesi e perso la promozione due volte in una stagione. Ma vorremmo riprovarci, con mister Oughourlian al timone, se vorrà. La gratitudine del popolo biancoscudato è già enorme. Riproviamoci tutti assieme, più forti di prima”».

Letteralmente così “every Padova fan is heartbroken”. La ragazza ha sorriso e fatto una promessa: «Mi ha detto che avrebbe riferito tutto al padre espero veramente che l’abbia fatto. Lo spero perché mi piacerebbe aver fatto passare un messaggio di ringraziamento per quanto l’imprenditore ha fatto per noi e un invito a non mollare. Insomma, spero di essere riuscito a trasmettergli qualcosa. O quantomeno che non chiami Scotland
Yard per pedinarmi», chiude con una battuta Marco: ridere d’altronde può servire anche a rimarginare la ferita.

Al resto ci penserà Joseph.

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