Amarcord

29 Maggio 1983: come fosse oggi

“29 Maggio 1983. 39 anni fa. Con un pareggio per 0 a 0 contro il Parma, il Padova riconquista la serie B dopo una lunghissima attesa. Quel giorno all’Appiani erano presenti quasi 25.000 spettatori. Non esistevano regole per la sicurezza. Venivano venduti i posti (chiaramente non numerati e senza seggiolini) finché non finivano le richieste. Quel giorno (io c’ero, ovviamente) eravamo stipati, uno accanto all’altro. Tutti in piedi, anche perché sedersi sui gradoni in calcestruzzo era come appoggiare le natiche sulla cucina economica della nonna. Nello spazio occupato da tre persone oggi ci starebbe, a malapena, un seggiolino. Caldo infernale, sudore a fiumi, camicie e tshirt che facevano un tutt’uno con la pelle.

A complicare la respirazione, di un’aria viziatissima da odori di secrezioni umane varie, c’erano le sigarette. I fumatori seriali, nell’attesa durata 3 ore (chi prima arrivava meglio si posizionava), fumavano una quantità tale di sigarette che il Signor Philip Morris premiò la Città di Padova per aver annientato il Guinness Record per il più alto consumo mondiale di tabacco in 5 ore 7 minuti e 33 secondi. Primato mai battuto dopo l’introduzione del divieto di fumo, qualche anno dopo. Visto l’accalcamento del pubblico, era impossibile il passaggio di eventuali “Giggini di Maio” a distribuire bevande ristoratrici. Voci di corridoio parlarono di un vero e proprio traffico illegale di “gomma del ponte Brooklyn” acquistata, dai più previdenti, dal mitico ometto all’esterno dello stadio che gridava a squarciagola “DOPPIA MENTA, ALL’ANICE AL LIMONE. PER TUTTA LA PARTITAAA!”. Correva voce, anche, che il suddetto piccolo imprenditore urlante, con l’incasso di quella giornata (rigorosamente in sfacciato nero) si pagò una vacanza di lusso alla Pensione Miramare di Eraclea. Si narra pure che, in un secondo momento, costituì una SPA con i due nanetti che vendevano bagigi, bruscolini, fave, noccioline tostate ed altre prelibatezze da stadio. Se, durante una partita del genere, fosse stata approvata la legge sicurezza, sarebbe intervenuta l’Aeronautica, La Marina con i sommergibili, Carabinieri, Polizia, Parà, Lagunari e la Legione Straniera. Avrebbero arrestato tutti i componenti la società Calcio Padova, la Giunta Comunale Sindaco in testa e, per sicurezza, anche il parroco di Santa Giustina e la sua perpetua. Gli spettatori sarebbero stati caricati in treni speciali e portati in gattabuia ad Alcatraz.

Ecco, finita questa descrizione, forse un tantino enfatizzata, vorrei salutare tutti quelli che, quel giorno, hanno vissuto questa immane tortura fisica che mi par di rivivere ancora oggi. Quando, successivamente, leggendo i fumetti di Tex Willer vedevo il mitico Ranger scavare una buca, seppellire il cattivo di turno, con la sola testa fuori, in mezzo al deserto, pensavo tra me e me che a noi, quella domenica andò peggio. Queste sono storie vere. Imprese eroiche che hanno scandito il passare del tempo per i poveri tifosi biancoscudati che, per la pazienza, la dedizione ed il senso di appartenenza, meriterebbero la qualificazione della squadra alla Champions League.

Avrei anche da parlarVi di disastri atmosferici opposti, come in un Padova-Triestina 1 a 0 e in un Padova-Lecce 5 a 0. In quei casi si sarebbe allarmato e spaventato anche Noè e tutti gli occupanti la sua Arca. Ma questa è un’altra storia. 🫂🤍❤️

Testimonianza di Carlo Pinarello.

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