L'analisi

Padova-Renate 0-1: il punto di Vale


Ancora una sconfitta che vale l’ennesima beffa in casa.

Sfortuna, necessità di esorcismi o benedizioni al Santo? Se non puoi dare colpa a questi ragazzi cerchi qualche alternativa a questo momentaccio… Ci sta andando tutto storto.

L’episodio che mette al tappeto il Padova arriva dalla fascia sinistra da cui, in tutta la partita, sono arrivati tre cross dalla trequarti. Questa volta Valentini non spazza, il pallone passa e viene messo in porta facilmente. È un momento particolare della partita: Germano appena sostituito, Belli da centrale passa a destra, Ilie va a sinistra del suo tutor Valentini. Sembra una fatalità il goal, ma se concedessimo 5 metri in più il cross non partirebbe dalla trequarti bensì dal fondo. Episodio da libro cuore (sfuggito a molti): Ilie si prende Valentini e lo consola abbracciandolo. Il piccolo sta diventando uomo.

Il Renate non fa tanto altro in 90 minuti, bloccato da un assetto di gioco avversario non preventivato, invocato da qualche tifoso, azzardato da qualcuno della stampa (ci hanno beccato in pochi).

Ecco il 4-3-3 che, in fase difensiva, diventa un 4-4-1-1, con Liguori a destra a piede invertito.

Tutto sembra più equilibrato anche se ripartiamo ragionando di più: in effetti abbiamo tanto campo da risalire.

Noi tifosi ci divertiamo, maledicendo la sorte e il portiere avversario nelle 4 occasioni da rete del primo tempo a nostro favore.

I ragazzi giocano un gran bel calcio con Dezi e Franchini già migliori in campo per quantità e qualità delle giocate.

A qualche secondo della fine nel primo tempo il patatrac: Dezi becca il secondo cartellino a metà campo, alzando un braccio in un contrasto. Questo è sempre giallo, purtroppo il secondo… Dezi espulso. Il parapiglia successivo è solo show.

Giochiamo in 10 tutto il secondo tempo ma con grande capacità organizzativa e mettendo in campo una prestazione atletica di valore. Mentalmente ci siamo, c’è la cattiveria agonistica, blocchiamo il Renate con un Franchini (migliore in campo, voto 8), che si occupa di tre reparti sulla fascia sinistra: dà i tempi al centrocampo, aiuta Gasbarro a sinistra che, solo, blocca per 35 minuti due avversari, e attacca la fascia, consapevole che Cretella lo coprirà.

Non arriviamo a rete con continuità, l’equilibrio prima di tutto. Poi il palo di Germano, la traversa di Valentini e il parapiglia sul tiro di Liguori: il goal non arriva.

Quando andiamo sotto si cambia modo di giocare. Andiamo a un 3-3-3, con l’uscita di Gasbarro (voto 7, gran bel rientro) con De Marchi che ci prova ma illude sempre e con Piovanello che tira a lato dopo una pregevole azione da destra a sinistra.

Poi ci affidiamo ai lanci lunghi, che personalmente non amo, sono il sintomo di idee non più chiare. Si corre e si lotta e, come un pugile che spera di arrivare alla campana del 12esimo round, ci si vuole salvare dal KO consapevoli di aver perso ai punti.

Grande prestazione come squadra, ma non basta a scemare la delusione per una sconfitta, onestamente, immeritata.

SEMAFORO VERDE

  • bene la difesa a 4 con il °5 che si accentra sui 20 metri, dà tanto equilibrio.
  • belli alti con una perfetta copertura degli spazi.
  • bene i tre Cretella, Dezi, Franchini. Per alcuni momenti si nota il famoso rombo di Arrigo Sacchi con Jelenic che sale a sinistra, Ceravolo scende e Cretella che copre.
  • bene la copertura degli spazi sulle corsie laterali: finalmente Germano e Gasbarro sono ritornati. Meglio Germano in fase offensiva, si propone e arriva sul fondo. Ha buone idee. Attenzione all’affaticamento muscolare al polpaccio: troppo lavoro per supportare il ginocchio malato, magari, piccolo crampo, ci spero, o una lesione che comporterebbe un altro stop?

SEMAFORO ROSSO

  • i cambi per tentare il pareggio non all’altezza: De Marchi ci prova ma non incide, Piovanello ci prova ma non incide, Gagliano non ci prova proprio. Radrezza si nota solo per tre lanci lunghi dal basso, sbaglia due calci d’angolo, non incide, si nota solo per un pianto isterico a fine partita. Si vede comunque che il ragazzo ci tiene a giocare di più per diventare protagonista in questo Padova. Forse la parolina magica è mettersi a disposizione, a prescindere dai propri aspetti caratteriali.
  • la classifica: sempre peggio ma mercoledì c’è il San Giuliano e la possibilità di fare punti anche se in una partita difficile, come sempre quando troviamo campi piccoli.

Di una cosa sono certo: anche dopo il diluvio universale uscì il sole. Non ci resta che andare a vincere.

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