L'analisi

Padova-Virtus Verona 2-0: il punto di Vale!

Il Padova vince e convince, davanti ad un pubblico (4.300 spettatori) che di giornata in giornata, si sta risvegliando dal letargo estivo. Vincere il primo scontro al vertice, con la squadra che ci ha eliminato negli ultimi playoff, ha una certa importanza nella psicologia sportiva: quella “ingiusta” sconfitta è stata metabolizzata ed archiviata.

Ora proviamo a capire perché abbiamo vinto e cosa sarebbe potuto accadere se Cabianca, invece del palo, avesse fatto centrato il bersaglio.

La tattica. Il nostro 3-5-2 altro non è che un 5-3-2, con una propensione degli esterni ad esprimersi al meglio sulle fasce. Dorimpetto, l’avversaria ha contrastato con l’applicazione di due, forse anche tre moduli diversi. Il primo, 4-3-1-2, adattato per bloccare Capelli e Villa, ha avuto solo lo scopo di arginare gli inserimenti sugli esterni, ma le soluzioni alternative su Varas e Fusi, si sono spesso tramutate in azioni pericolose. Contiamo otto, forse 10 iniziative di un certo peso verso la porta di Sibi, con almeno cinque palle gol.

Sullo 0 a 0, Mister Fresco inizia il secondo tempo con un rinnovato 4-2-3-1; rinuncia ad una punta di ruolo, per qualche ripartenza in più, ma nella mia testa passa l’idea che la Virtus Verona volesse giocare anche con l’aiuto del cronometro per portare a casa la prestazione e il punticino. Anche per loro affrontare un Padova così frizzante non era semplice.

Se Cabianca avesse segnato, la Virtus sarebbe probabilmente passata a un modulo speculare al nostro, affollando l’area di giocatori, complicando i piani dei biancoscudati forse in maniera decisiva. Oggi, però, raccontiamo una storia diversa.

Il giusto atteggiamento. Se una squadra parte forte fin da subito ha le idee chiare sotto tanti punti di vista: idea di gioco, prestazione individuale, obiettivo collettivo. Lo di capisce dalle poche disattenzioni, dagli uno contro uno vinti nell’attacco agli spazi, le opzioni di giro palla veloci con l’idea di portare i difensori esterni ad allargarsi, e di trovare il timing giusto con i compagni che si inserivano. Tanta roba, veramente, che ci ha permesso di assistere ad una partita frizzante, mai noiosa, dove le parole compattezza e consapevolezza hanno un significato importante alla quinta di campionato.

Reti. Il goal di Russini ha un fascino particolare. Entra e segna subito, ma sappiamo che lui non ci delude mai: quando accende la luce per entrare in campo, non sbaglia pulsante.

Un pensiero a mister Torrente, infine: nonostante il modulo non sia il mio preferito, le opzioni che trasmette ai suoi ragazzi, conoscendoli, avendoli scelti per le loro caratteristiche tecniche, e lavorandoci tutta la settimana, rendono la squadra equilibrata, frizzante e concreta. Ci sono spazi di bel gioco, più per qualche individualità, ma sono sicuro che ci divertiremo ancora di più mam mano che i miglioramenti sul campo di allenamento si evidenzieranno sul campo di cara. Allora si che ci divertiremo alla grande.

Nel salutarvi, Vi ricordo che sabato andiamo in trasferta a Trento, con uno scopo solo e senza nascondici. L’obiettivo è sempre uno soltanto: combattere e vincere.

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