Partite

Padova bastonato, serata da dimenticare

Il Mercoledì sera al “Curi” va di traverso alla squadra di Mandorlini, colpita nella ripresa dopo un’ora di possesso palla ma scarsa incisività offensiva. Brutta scoppola, ma si riparte con fiducia
Ph: Agenzia Fotografica Piran

Il Perugia fa male a un Padova irriconoscibile. Dopo otto risultati utili di fila e quattro vittorie nelle ultime quattro in campionato, i biancoscudati escono dal “Curi” con le ossa rotte, al termine di una gara combattuta alla pari per un’ora contro il forte Grifone di Fabio Caserta. Con la colpa – enorme – di sciogliersi come neve al sole in una ripresa giocata tra nervosismo, errori marchiani e tante (troppe) ingenuità.

Mandorlini sorprende tutti, a inizio gara, schierando i suoi con un inedito 3-5-2 (a speculare al modulo dei padroni di casa) e con Soleri in attacco al fianco di Nicastro. La scelta tattica si rivela azzeccata solo per la capacità dei biancoscudati di rispondere colpo su colpo alle verticalizzazioni del Perugia. Quel che manca ai biancoscudati, però, è un briciolo di velocità, quel brio in fase propositiva oramai marchio di fabbrica in questa prima fase di stagione. Lo si capisce valutando il possesso di palla (in favore del Padova nella prima frazione), con una serie di buone opportunità capitate sui piedi di Curcio sulla fascia mancina, ma senza l’ombra di una conclusione nello specchio della porta difesa da Fulignati.

A fare da contraltare, un Perugia bravo a tratti nel proporsi in avanti e nello sfruttare le amnesie dei nostri. L’unica vera occasione della prima frazione va annotata al 43′, quando Bianchimano calcia rasoterra dalla distanza, trovando la risposta di Vannucchi.

Nella ripresa, il Padova parte all’attacco, mettendosi in luce soprattutto sulla corsia destra con le numerose sortite di un ottimo Germano. Peccato, però che la pressione dei primi minuti sia soltanto un fuoco di paglia, perchè da lì in poi il Padova verrà – come si suol dire – colpito e affondato. Corre il 57′, quando sugli sviluppi di un corner Sgarbi corregge in rete un tiro di Melchiorri da posizione defilata. L’1-0 galvanizza gli umbri e sembra pesare come un macigno sul morale del Padova, che accusa il colpo e concede il fianco all’avversaria. Fintanto che, al 69′, è Bianchimano a trovare il raddoppio sotto porta, dopo un’altra iniziativa di Melchiorri smanacciata da Vannucchi. Due a zero, e l’impressione è di un Padova ora sull’orlo di una crisi di nervi.

A nulla servono le sostituzioni in serie operate (forse un po’ tardivamente) dal tecnico ravennate. Il Padova torna al 4-3-3 originale e il neo entrato Ronaldo impegna Fulignati con una punizione dalla distanza. Illusioni, appunto, perchè nella confusione generale, il brasiliano troverà addirittura il modo di farsi cacciare con rosso diretto nel confuso finale. Succede tutto all’85’, quando un suo fallo su un’avversario lanciato a rete provoca il rigore, ineccepibile, per i padroni di casa. Il brasiliano trova il modo di prendersela col direttore di gara, guadagnando anzitempo gli spogliatoi e lasciando i compagni in 10 mentre Bianchimano fa 3-0 dal dischetto.

La sfida termina con il Padova bastonato e sulle gambe, mentre il Perugia assapora l’aggancio in vetta e lancia un segnale al campionato. Per i biancoscudati, orecchie basse e coda tra le gambe, e una lezione da digerire alla svelta, perchè perdere uno scontro diretto ci può stare, ma perdere in questo modo e con un punteggio di tali proporzioni, proprio no.

Perugia-Padova 3-0

Perugia (3-5-2): Fulignati; Sgarbi, Monaco, Rosi; Moscati (82′ Vanbaghelem), Sounas, Angella, Dragomir, Favalli (90′ Cancellotti); Melchiorri (75′ Falzerano), Bianchimano (90′ Lunghi). In panchina: Baiocco, Bocci, Burrai, Murano, Tozzuolo. All.: Caserta

Padova (3-5-2): Vannucchi; Pelagatti, Kresic (70′ Bifulco), Gasbarro; Germano (80′ Jelenic), Della Latta, Hallfredsson (70′ Ronaldo), Saber, Curcio (90′ Mandorlini M.); Nicastro, Soleri (70′ Santini). In panchina: Burigana, Valentini, Biancon, Fazzi, Andelkovic, Paponi, Buglio. All.: Andrea Mandorlini A.

Arbitro: Matteo Marcenaro di Genova (Rinaldi-Barone). Quarto uomo: Petrella

⚽️ 57′ Sgarbi (Pe), 69′ Bianchimano (Pe), 85′ Bianchimano (Rig.) (Pe)

🟨 Kresic (Pa), Monaco (Pe), Melchiorri (Pe)
🟥 Ronaldo (Pa) al 85′ per proteste

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