Partite

Padova, un tentato suicidio e mille interrogativi

Il Padova non va oltre il pari all’Euganeo contro il Fano e regala un vantaggio importante alle dirette concorrenti. Succede di tutto, dall’infortunio di Paponi al pareggio nella ripresa di Santini, poi espulso
Ph: Agenzia Fotografica Piran

Lo avevamo scritto sette giorni fa esatti: i campionati si vincono, e si perdono, contro le squadre di basso cabotaggio. Compagini invischiate nella lotta per non retrocedere come Imolese e Fano. Bestie nere più o meno da sempre, per un Padova vittima di un incomprensibile complesso quando al cospetto di avversarie sulla carta tra le più “soft”. Nell’arco di una settimana, biancoscudati gettano al vento quattro punti pesanti. E, ci scuserete il tono dimesso, con buona probabilità, sprecano anche la possibilità di vincerlo da capolista, questo torneo.

Già, perchè al 31 Gennaio, con 19 partite alle spalle più una da recuperare, e tre soli punti racimolati contro Imolese e Fano (su 12 a disposizione) pesano eccome. Soprattutto se, poi, pareggi striminziti come quello odierno maturano in una giornata in cui non gira proprio nulla: dal gioco all’aspetto caratteriale, passando per la dea bendata.

È pur vero che il Padova sbaglia tutto il possibile per larghi tratti, ma è anche sfigato nel perdere per infortunio il suo tanto atteso bomber, Paponi. Ancora per un guaio muscolare e dopo una ventina di minuti appena per l’ex Piacenza. In quello che, diciamolo, sembra un remake di quanto visto nella giornata d’esordio stagionale all’Euganeo. E all’indomani di uno scambio dato per certo tra Beretta (zero presenze zero) e Karamoko Cissé tra biancoscudati e il Cittadella…

La partita. Della gara in sé va detto che il Padova parte a spron battuto. Al di là di una bella iniziativa di Ronaldo al 10′, con conclusione deviata in tuffo e a fatica da Viscovo, i biancoscudati appaiono però in difficoltà quando il Fano stringe le proprie maglie là dietro. Il brasiliano ci riprova ancora poco dopo l’uscita di Paponi, con il Padova già alle prese con un contraccolpo psicologico che contribuirà ad annebbiarne le idee. Al 31′, un nuovo sussulto vede protagonista Santini (entrato al posto di Paponi), che in tuffo di testa dovrebbe solo spingerla in rete. La sfera, però, termina alta.

L’amara sorpresa giunge al 45′, quando si materializza il vantaggio del Fano. Un regalo, questo, dell’estremo difensore Vannucchi in tandem con la retroguardia, abili (si fa per dire) a farsi cogliere impreparati su un cross senza troppe pretese. Barbuti, tutto solo in area, ha modo di mettere in rete su assist di Ferrara, per la gioia collettiva dei calciatori marchigiani e del telecronista di Eleven Sports. Cornuti e mazziati, insomma.

Nel secondo tempo, nel Padova dominano frenesia e caparbietà, due ingredienti spesso difficili da miscelare a dovere. Al 51′ l’occcasione migliore per il pari capita sul piede di Bifulco, la cui incursione in area culmina però in una conclusione centrale, respinta da Viscovo. Una manciata di minuti più tardi anche Santini va alla conclusione da posizione defilata, chiamando l’estremo fanese ancora agli straordinari. Sugli sviluppi del corner seguente, dunque, l’urlo di gioia per il gol di Della Latta viene strozzato dalla segnalazione di assistente ed arbitro, per fuorigioco di Santini.

Con soli 30 minuti ancora a disposizione, Mandorlini getta nella mischia il nuovo acquisto Firenze, con Biasci e Hallfredsson, rivoluzionando l’assetto tattico dei suoi. La mossa risulterà vincente, perchè proprio Firenze, al 63′, confeziona un cross mal controllato da Viscovo, che apre la porta a Santini per la gioia personale dell’1-1.

La svolta. Il pareggio, meritato per la pressione in avvio di frazione, galvanizza i nostri, che giocano con determinazione alla ricerca di un nuovo gol da tre punti. Nel momento di massima spinta, però, il Padova riesce a farsi del male da solo ancora una volta. Santini (ammonito nel primo tempo), guadagna il secondo giallo per una sciocca simulazione in area, lasciando la squadra in 10.

Tutto da rifare, allora, con il Fano ora nuovamente spavaldo (Carpani mette i brividi a tutti al 74′), e una gara sul filo del rasoio soprattutto sul piano psicologico. Ben controllati dai marchigiani, Ronaldo e compagni perdono progressivamente lucidità. A poco servono una ghiotta opportunità su punizione dal limite o altri palloni “alla disperata” verso Biasci e Firenze. Come nel più classico dei thriller, è anzi il Fano a mettere paura per lo più in contropiede. O come al 90′, quando Rossettini stende Parlati giusto al limite dell’area, e sulla conseguente punizione Vannucchi prima smanaccia e poi tira un sospiro di sollievo sulla rovesciata di Montero fuori misura.

I titoli di coda scorrono mesti su un 1-1 che salva capra e cavoli, ma che non nasconde i limiti di una squadra per la quale ora un serio esame di coscienza sembra inevitabile. A partire dal suo allenatore e, perchè no, anche direttore sportivo, visto che il tema mercato dominerà la scena ancora fino alle 20:00 di Lunedì.

Padova-Fano 1-1

Padova (4-3-3): Vannucchi; Germano, Rossettini, Gasbarro, Curcio; Della Latta (60′ Hallfredsson), Ronaldo, Saber; Jelenic (60′ Biasci), Paponi (18′ Santini), Bifulco (60′ Firenze). In panchina: Merelli, Mandorlini M., Biancon, Vasic, Kresic, Firenze, Biasci, Andelkovic, Pelagatti, Buglio. All.: Andrea Mandorlini

Fano (4-3-2-1): Viscovo; Cargnelutti, Brero, Bruno, Paolini (42′ Cason); Gentile, Amadio, Carpani (84′ Scimia); Marino (69′ Nepi), Ferrara (69′ Parlati), Barbuti (84′ Montero). In panchina: Santarelli, Sbarzella, Sarli, Monti, Meli, Martella, Busini. All.: Destro

Arbitro: Marco Acanfora di Castellammare di Stabia (Bonomo-Licari). Quarto uomo: Agostoni.

⚽️ 45′ Barbuti (F), 63′ Santini (P)

🟨 Gentile (F), Santini (P), Ronaldo (P), Rossettini (P)
🟥 71′ Santini (P) per doppia ammonizione

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