L'analisi

Padova-Trento 2-1: il punto di Vale

Torno (con piacere!) al mio punto tecnico dopo la brutta prestazione con il San Giuliano (che ieri è andato a perdere con il Mantova) che non ho voluto commentare, nonostante fossi presente a Seregno.

La vittoria con il Trento ci dà una chiara visione della situazione squadra:

  • non possiamo prescindere da alcune pedine importanti come Dezi, Franchini, Gasbarro. Veri guerrieri. Osservateli, nei frangenti a gioco fermo: si cercano con gli occhi, si parlano e in pochi secondi trovano la quadra;
  • Vasic torna a segnare, dando il vantaggio meritato, con un pregevole tiro dalla distanza. Deviato? Poco importa… Avremo un po’ di fortuna anche noi ogni tanto!
  • Liguori dimostra di essere in buone condizioni peccato che, prendendo palla spalle alla porta, subisca sempre la fisicità avversaria. Regala comunque spunti, crea pericoli, raddoppia meritatamente esaltandosi nei festeggiamenti… Con 7 goal si porta al terzo posto tra i marcatori nel girone. Giocatore fondamentale;
  • Jelenic ovunque lo metti fa sempre bene, anche se privo di licenza a spingere sulla fascia;
  • De Marchi si impegna, mette il fisico, lotta, rincorre, sbraccia ma tiene poche palle giocabili per i compagni. Meglio con la corsa sugli spazi, ma se si isola perde ingenuamente tutte i palloni. Dopo aver dato tutto viene sostituito da Ceravolo;
  • Germano sta tornando il giocatore della scorsa stagione. La sosta di Natale sarà fondamentale per tornare ad altissimi livelli.
  • Gasbarro dirige con autorevolezza, da centrale, tutto e tutti, dando sicurezza a un buon Belli e al rientrante
  • Curcio, che disputa una partita accorta, senza inutili cavalcate sulla fascia sinistra. Viene sostituito da Calabrese che mette la sua fisicità a bloccare l’avversario di turno.
  • Radrezza posizionato sulla trequarti, tradotto la posizione in cui possa fare meno danni… Non una gran scelta di mister Caneo: così, infatti, vanifica l’effetto della superiorità numerica. Il Trento sceglie di invariare le marcature, palle non ne arrivano, e così facendo torna l’equilibrio numerico sulle fasce. Da quella di destra nasce, poi, il goal del Trento che, fortuna nostra, non ha la forza di spingere fino al 90esimo;
  • il 4-4-2 di Caneo, camuffato da 4-3-3 in fase offensiva, dá equilibrio. Si risale il campo bene, gli spazi corti tra i reparti permettono di avere un buon fraseggio e riduce gli spazi di manovra del Trento. Le idee sono chiare. La linea difensiva a 4 non regala incertezze, solo Germano ha licenza di fare il terzino fluidificante, con la sicurezza di un Gasbarro, dietro, che copre (al netto della squalifica, sono 4 partite che fa veramente bene);
  • Nonostante i ritmi più lenti, più per la pesantezza del campo che per volontà tattica, e la rinuncia al pressing alto degli attaccanti per avere equilibrio e tempi per combattere a centrocampo, le 8/10 azioni da rete le abbiamo costruite, con 2 gol messi a segno… Ciò nonostante ne prendiamo sempre.

Concludo con una riflessione, velatamente polemica, nei confronti della dirigenza, in particolare riferita alle dichiarazione di Mirabelli del pre partita. Trenta minuti di discorso ridondante per dire, stringendo stringendo, che:

  • non esistono piani B o C;
  • nessun reintegro dei fuori rosa;
  • Caneo lo si lascia lavorare, (e ci mancherebbe che il capro espiatorio sia solo lui!);
  • i giovani devono crescere, ci stanno alti e bassi;
  • si cambierà qualcosa tatticamente per rischiare meno.

Il fatto è che si può parlare per giorni ma la vittoria con il Trento non ha di certo la forza di spazzare la nebbia scesa sul calcio Padova negli ultimi due mesi.
Serve la continuità dei risultati, che il sig. Mirabelli non ci può garantire, nemmeno con gli interventi sul mercato di gennaio e soprattutto serve una progettualità, almeno a medio termine, tattica, sportiva, infrastrutturale!

Ma il tifo non si ferma, quindi… Tutti a Lecco! Appartenenza Biancoscudata organizza un pullman per la trasferta!

Ciao da Vale e sempre forza Padova!

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