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Yes, we Can(eo)!

Bruno Caneo, per gli amici del coffeeshop solamente Caneo, nasce in Giamaica ad Alghero il 12 aprile 1957. Questo recita il suo biglietto da visita, realizzato in cartoncino di buona grammatura, non patinato né plastificato (ideale per fare filtri, insomma).
Di lui non sappiamo moltissimo (è tutto così fumoso) a parte che spesso viaggia con una certa Maria e che, quando al festival di Radio Sherwood hanno saputo del suo arrivo, parecchia gente ha esultato ripromettendosi, da questa stagione, di tifare Calcio Padova.
La sua carriera da giocatore lo vede zig-zagare per l’Italia con parentesi a Prato, Parma, Genoa e Palermo per poi terminare di fumare calcare l’erba nel 1990 a Cosenza. E’ a Pisa, comunque, dove lascia maggiormente il mozzicone segno con 118 presenze, una Mitropa Cup e guadagnandosi sul campo la caratteristica riga in mezzo ai capelli.


Lanciatosi nell’avventura di allenatore ha trascorso buona parte della carriera come mister in seconda, incline alla propensione di rimanere in disparte per riuscire a fumare in santa pace. Noto per le doti comunicative, in particolare la pacatezza (è uno che usa molti filtri), ha calcato palcoscenici prestigiosi come Cecina, Rende, Savona, Civitanovese, Rieti e Messina, con anche una breve ma intensa parentesi all’Inter come vice di Gasperini, andata purtroppo molto velocemente in fumo.
È un allenatore molto preparato che studia con attenzione gli avversari, ricorrendo anche alla cartomanzia e i tarocchi, consultando carte e cartine.
Il suo è un gioco con modulo propositivo, così offensivo che tende a stordire gli avversari, molto dispendioso e che fa venire una gran fame (chimica) e lascia comunque, nei tifosi, una sensazione di notevole rilassatezza, pupille dilatate in caso di goleade e, spesso, provoca risate incontrollabili, il più delle volte senza motivo.
Nell’ultima stagione ha trascinato prima alla salvezza e poi al primo turno dei playoff – dove è stata eliminata – la Turri(s), frazione di Montegrotto, e la vicinanza alla città del Santo è stata molto probabilmente la motivazione decisiva per il quale è stato scelto dal Calcio Padova.
Rivolgiamo un grande in bocca al fumo al mister, noi saremo pronti a tifare e sostenere sempre e comunque il biancoscudo, e di una cosa siamo certi:
non resteremo alla Caneo del gas!

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