L'analisi

Padova – Virtus Verona 0-1… the end: il punto di Vale!

Valentino Pedron, tifoso del Calcio Padova, membro di “Appartenenza Biancoscudata”, dirigente del Padova C5 di serie B nazionale, specializzato in scouting calcistico, analisi strategie e opzioni di gioco.

Fine dei giochi per la stagione 22/23 del Calcio Padova dopo una serata alquanto sfortunata ma non priva di errori tecnici.

In questi casi chi vince festeggia e gli altri chiacchierano – e ne ho sentite tante, forse troppe, anche di fantasiose – ma a noi tifosi rimane solo la delusione di un risultato probabilmente ingiusto che ci condanna ad un’altra stagione di serie C.

Se vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno quest’anno ci è andata di lusso: dopotutto società e staff tecnico hanno raggiunto la salvezza, rispettato il budget, onorato fino alla fine la decisione dei fuori rosa (anche se ceduto a dinamiche interne che hanno portato all’allontanamento di mister Caneo) e rispettato in pieno il programma che prevedeva un anno di transizione (pur rischiando, ad un certo punto, la retrocessione).

Parlare della partita di ieri sera è tutto sommato superfluo, sottolineare invece i gravi errori arbitrali (2, fondamentali) per capire come potevano cambiare la partita, doveroso:

– calcio di rigore per atterramento di Liguori avvenuto palesemente in area ma che ha visto comminata una punizione dal limite;

– mancata espulsione per un’entrata a martello, in ritardo, su Vasic.

Due interpretazioni che definire “strane” è davvero riduttivo e non serve certo il VAR, eh, ragazzi, per prendere la giusta decisione, qui si tratta solo di essere arbitri decenti, svegli e con conoscenza del regolamento. Palese incapacità? Un sereno calcio in culo a questi personaggi loschi, ambiziosi e pieni di bòria.

Per noi, e ne sono ancora convinto, era una partita semplice e avevamo tutti i vantaggi tecnico, tattici e di risultati possibili a nostro favore.

Atteggiamento, tempi di gioco, possesso palla, iniziative, soluzioni e conclusioni, tutto nella media delle ultime 8/10 partite. Difesa che tutto sommato non rischia nulla, gestione del cronometro perfetta senza prendere ammonizioni, ma non arriva il goal per chiudere la partita.

Perdiamo la partita quando la Virtus si mette a 3 dietro con Lonato, che è un centrale che imposta dal basso e sale in mezzo al campo. Giusto o no (scelte tattiche) se lo prende Radrezza, cambiando la posizione di gioco che rimane più alta rispetto alle ultime giornate. Con il loro 3-4-3, qualche spazio in più lo trovano. Noi, di contro, abbassiamo la linea difensiva. L’azione del goal è emblematica: siamo tutti dentro l’area e solo Crivello tenta un timido contrasto su Cella che si accentra e Gomez insacca facile, di destro, senza ancora nessuno che contrasti l’azione.

Errori sistematici già visti a Piacenza, con la Pergolettese, con il Lecco, sempre la stessa dinamica. Qui c’è una discriminante in più: passano diversi secondi prima del passaggio filtrante e noi siamo ancora in area piccola.

La nostra è una squadra fragile sotto tanti punti di vista, poi:

  • caratteriale, in quanto già facciamo fatica a segnare ma quando andiamo sotto quasi mai riusciamo a recuperare (quest’anno, se non erro, è successo solo con la Triestina con goal di Delli Carri all’88’);
  • negli atteggiamenti individuali, vedi l’espulsione di Donnarumma, un pollo (ma ci starebbero anche epiteti peggiori), che mette in inferiorità numerica una squadra che deve recuperare e pareggiare a tutti i costi;
  • fragile nei nervi, vedi al fischio finale con (simil) risse a caso… Tanto ardore lo avrei voluto vedere anche in partita o in qualche allenamento.

Alla fine ci poteva andare peggio… Poteva piovere!!😂😂 Fossi in loro adotterei la scusa del campo pesante.

Ci si vede la prossima stagione… Un saluto a tutti.

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *