L'analisi

Padova – Pordenone 1-1: il punto di Vale!

Nel giorno del 113° compleanno del Calcio Padova, dai campi avversari, arriva qualche regalino: la Feralpi Salò perde in casa con la Virtus Verona per 2 a 0 e il Vicenza perde ad Alessandria contro la Juventus per 2 a 1.
Accorciamo la classifica con il pareggio… Ma non miglioriamo la nostra posizione.

Torrente vuole affrontare la capolista cambiando poco e restando ancorato a determinati moduli:

  • il 4-1-4-1, che in fase difensiva sembra dare i giusti equilibri;
  • il 4-3-3 in fase offensiva (che diventa un 4-3-1-2 quando gli esterni passivi si accentrano in aiuto di Vasic e Jelenic in mediana) che ci permette di fare bene in attacco, con Dezi (voto 7) in regia che difende, recupera e imposta. Grande prestazione.

A mio modo di vedere, dall’altra parte, invece, incomprensibile Di Carlo che mette in linea i quattro difensori, per tutta la partita, contro il nuovo arrivo Mattia Bortolussi. Questo è il più grande regalo che si possa ricevere dal Pordenone, permettendoci di affrontare i restanti 6 giocatori con 8/9 interpreti, una superiorità numerica che, contro la prima in classifica, fa decisamente comodo.

Nonostante queste premesse subiamo le loro iniziative per i primi 10 minuti di partita e a ridosso della mezz’ora del secondo tempo, per il restante minutaggio la partita è sempre in mano al Padova con Jelenic (voto 7) e Vasic (voto 7,5) che puntano alla grande gli spazi palla al piede.

Linea difensiva: con l’assenza di Gasbarro, al solito, diventiamo timidi, poco coraggiosi, da una difesa a zona passiamo a uomo, corriamo male all’indietro senza contrastare l’avversario, abbassiamo troppo il baricentro rischiando di creare situazioni carambolesche o di 1 contro 1, come nell’azione del goal subíto: cross sul secondo palo, Zanchi, che corre all’indietro, non riesce ad opporsi all’inerzia di Torrasi che lo sovrasta di testa.

Paradossalmente iniziamo a giocare bene dopo aver subito il goal e, al 38°, pareggiamo con Vasic: Cannavò con un cambio passo arriva sul fondo, scarica su Zanchi che si accentra e mette un interno sinistro in area. Traiettoria perfetta, Vasic impatta e insacca. Goal bellissimo, dal coefficiente di difficoltà elevato.

Arrivano i cambi: De Marchi, Cretella e Radrezza per Cannavò, Jelenic e Vasic.
Passiamo a un 4-3-1-2 con Liguori trequartista, tre piccoli di qualità a centrocampo con De Marchi e Bortolussi a puntare l’area per contrastare la fisicità di Ajeti e compagni.

Intuizione logica e condivisibile ma che non paga: rinunciare alla superiorità numerica a centrocampo mettendo tre piccoli, peraltro già sperimentato, non ci permette di impostare. Liguori trequartista, già visto, non è incisivo. Radrezza sulla destra è ok per crossare ma pena la rinuncia alle altre sue qualità.
Avrei optato per Radrezza al posto di Liguori da trequartista, Cretella a destra e fuori Liguori con due opzioni: Curcio, con velocità, dinamicità e qualità della palla da mettere in area o Franchini che in quella posizione tattica ha giocato bene due volte su tre, peraltro segnando in casa.

Concludo confermando la positività della prestazione e guardo con fiducia a mercoledì quando, a mercato chiuso, sarà possibile elaborare anche un giudizio definitivo sull’operato della società alla luce delle caratteristiche tecniche dei nuovi arrivi.

Ciao dal Vale.

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