SI FA SUL SERIO. ORA BASTA: CREDERCI!

Finalmente si comicia: dopo un’estate strana, sommessa, dolente, polemica, con l’entusiasmo della promozione che sembra già essere evaporato. Riannodiamo i fili, mettiamo in fila due concetti, pronti a un reset ma senza dimenticare com’eravano messi solo 12 mesi fa. Abbiamo detto la nostra, tu che ne pensi? Ora più che mai #seghexedaBaeareBAEMO … FORZA PADOVA!

“Che strani i tifosi padovani” (cit.).

Sono passati appena quattro mesi dall’esaltante pomeriggio di Lumezzane: una festa indimenticabile, un traguardo meritato conquistato con il cuore, il lavoro, la passione di una squadra che ci ha sempre creduto (nonostante tutto, nonostante tutti). Eppure il fisiologico, tradizionale entusiasmo che una promozione genera pare si sia già sciolto come neve al sole.

Ora che ci siamo, che finalmente è l’ora del campionato, in città si respira un’aria strana: malcelato malumore, scetticismo, anche un po’ di delusione, inspiegabile per chi non vive il Biancoscudo 24 ore su 24.

Proviamo a capirci qualcosa, allora. Dopo il tanto agognato ritorno nella serie cadetta, la campagna acquisti non è stata quella dei sogni, è innegabile. Ci sono un po’ di nomi da copertina, i colpi ad effetto, ma tutto fatto in sordina, senza un sostanziale investimento su giocatori ‘pronti e vincenti’, soprattutto senza mettere “man al tacuin“. Al netto delle cessioni e la monetizzazione dei nostri aziendalisti di fiducia alcuni nuovi arrivi sono scommesse, altri sono fermi da tempo, altri ancora sono profili che non accendono l’entusiasmo dei più.

E allora, perché crederci ?

Perché è proprio in momenti come questi si misura la forza di una tifoseria. Perché – e sembra una frase fatta, tanto banale quanto prepotentemente veritiera – è facile sostenere la squadra quando tutto va bene, quando si ha una rosa forte, quando l’aspettativa è quella di un campionato di vertice, quando l’imperativo è volare alto e vincerle tutte. Più difficile, ma anche più importante, è restare uniti quando le certezze vacillano e le incognite diventano fedeli compagne di strada.

Questo Padova, oggi più che mai, ha bisogno di noi. Di tutti noi. La Serie B è un patrimonio che va assolutamente preservato, questo va detto, ridetto e ripetuto all’infinito. L’abbiamo inseguita per troppo tempo, conquistata con le unghie e con i denti e ora dobbiamo lottare per tenercela stretta, a tutti i costi. Ne va della nostra sopravvivenza, sia chiaro.

Abbiamo un allenatore serio, preparato, che ha dimostrato di saper lavorare con umiltà e determinazione. Andreoletti è un uomo che crede nella causa biancoscudata, e scusate se è poco. E, soprattutto, è consapevole di quello che ha fra le mani e che nulla sarà facile.

Abbiamo una squadra con molti volti nuovi, che avrà logico bisogno di tempo per trovare equilibrio e amalgama, ma che merita fiducia. La pazienza deve essere una nostra alleata. E, soprattutto, abbiamo una maglia che pesa, che profuma di storia, che ci appartiene.

Non dobbiamo lasciarci scoraggiare dalle difficoltà iniziali che inevitabilmente si presenteranno e non dobbiamo, ora più che mai, farci trasportare, dare ulteriore linfa, alle immancabili, dannate polemiche. Lo stadio è uno schifo, lo sappiamo. La società è assente quando conterebbe mostrare un minimo di vicinanza alla tifoseria che – di fatto – ne costituisce la spina dorsale, ne siamo consapevoli. La squadra è una scommessa, anche di questo siamo consci.

Ma il calcio, soprattutto quello di agosto, quello chiacchierato, quello da calciomercato 24h/24, è strano: quante volte sono state le “scommesse” a rivelarsi sorprese? Quante stagioni sono cominciate con scetticismo e si sono trasformate in qualcosa di magico? Siamo onesti e non dimentichiamolo: 12 mesi fa quanti di noi avrebbero scommesso sulla vittoria del campionato in un infinito testa-a-testa con il Lagne?

Sosteniamo i nostri colori, in casa, in trasferta, nei social, nei siti, al lavoro, con gli amici, nelle discussioni al bar, facciamoci vedere, sentire, riconoscere, con immotivata fiducia e incrollabile ottimismo, con fierezza e sana pazzia, contagiando gli scettici, abbracciando i musoni, offrendo una birra ai miscredenti, zittendo polemici e zizzaniatori (specie quelli di mestiere, quelli che si nascondono dietro il “diritto di informazione”)… Perché i campionati si vincono, le salvezze si ottengono anche con il calore del pubblico, con l’amore incondizionato, anche immotivato – quindi ancora più potente – di chi c’era, c’è e ci sarà sempre.

Ora più che mai #seghexedaBaeareBAEMO … FORZA PADOVA!